PLAYMAKER- Un regista, di quelli che dirigono fili dell’orchestra di una squadra, è merce preziosa. Chi ce l’ha, tenta di trattenerlo ad ogni costo, o nel peggiore dei casi, lo vende a peso d’oro. Così ha fatto il Tottenham, che lo scorso anno riuscì a tenere Luka Modric nonostante la corte serrata del Chelsea, ma che quest’estate ha ceduto all’offerta del Real, assecondando il desiderio del giocator di far parte di una grande, ed intascando oltre 30 milioni di sterline. Grottescamentte la scorsa stagione Andrè Villas-Boas era seduto sulla panchina del Chelsea, mentre quest’anno è in carica come manager del Tottenham.
Non sappiamo se l’avvallo alla cessione di Modric da parte di AVB, sempre che ci sia stato, è stato dettato da motivazioni aziendalistiche – il presidente degli Spurs, Levy era ansioso di fare “cassa” con l’asso croato – sta di fatto che adesso il rampante allenatore portoghese dovrà ricreare quasi completamente il reparto di centrocampo, data anche la contemporanea cessione di Rafael Van der Vaart all’Amburgo.
NEW SPURS -Gli ultimi arrivi di Dembélé e Dempsey, uniti a quello di Sigurdsson e la conferma di Adebayor, fanno parte del nuovo progetto AVB, specialmente con l’islandese che dovrebbe assicurare il dopo-Modric nel ruolo di regista. Ma gli ingranaggi, i meccanismi, sono difficili da assorbirsi, anche per un giocatore con grandi capacità tecniche come Sigurdsson. Così il nuovo corso degli Spurs è ancora – pericolosamente – in fase di rodaggio. L’inizio è stato dei peggiori: sconfitta a Newcastle, e due pareggi interni con West Brownich e Norwich, due squadre che sulla carta si dovranno lottare la salvezza, con i “canarini” che alla prima giornata avevano addirittura preso 5 sberle in casa del Fulham. Due punti in tre gare ed un gioco che non convince affatto.
RODAGGIO -Villas-Boas contro il Norwich, complice anche l’assenza di Parker, ha scelto la classica formula con due mediani (Sandro e Livermore) un regista avanzato (Sigurdsson) ed il classico tridente offensivo con Bale e Lennon sugli esterni e Defoe unica punta. Confrontando i due schieramenti non ci doveva essere stato paragone, in realtà il Norwich, con un atteggiamento tattico ordinato, mirato a contenere e ripartire, si è difeso con ordine collezionando addirittura tre clamorose palle gol nel primo tempo contro nessuna degli Spurs.
PORTE CHIUSE-La risposta a cotanta abulia di creatività è semplice e rispecchia l’atteggiamento in campo dei giocatori del Tottenham: nessuno in grado di prendere l’iniziativa e dettare i tempi del gioco, Sigurdsson più vicino a Defoe che in supporto ai due mediani con il risultato che ad impostare toccava a Sandro o Livermore, due più adatti a tamponare e cucire che a distribuire palloni. La manovra risultava lenta, i passaggi prevedibili e facilmente preda della difesa del Norwich, pronta a ripartire in contropiede. Gli unici sussulti arrivavano da qualche sgroppata di Gareth Bale, ma anche l’asso gallese faticava a trovare spazi per il guizzo vincente.
FUTURO – Per AVB sono già arrivate le prime nubi sul cielo di North London. L’importante esame di riparazione, dopo la disavventura della scorsa stagione sulla panchina del Chelsea, inizia subito in salita. Riportare gli Spurs ai livelli di gioco mostrati nelle ultime due stagioni (o almeno fino allo scorso febbraio) , senza il suo principale attore, Modric, non è una impresa facile, ma se il rampante allenatore portoghese vorrà ottenere qualche successo, questo è il reparto che va modellato al più presto, assieme alla difesa naturalmente dove Gallas e Assou-Ekotto devono trovare quanto prima la giusta forma, vista anche la contemporanea assenza per 4 mesi di Kaboul. Altrimenti, se squadre come il Norwich – onesta formazione, ma destinata alla lotta salvezza –continueranno a portare via punti al White Hart Lane, gli obbiettivi dovranno essere ridimensionati. Per la felicità di Mr Levy….
@JuriGobbini
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