sabato 1 settembre 2012

TOTTENHAM: Villas-Boas alle prese con il dopo-Modric


Come sarebbe il Barcelona senza Xavi e Iniesta? Messi farebbe le stesse caterve di goal? Nel  calcio – che scienza esatta non è – trovare risposte a quesiti di questo tipo non è certamente facile. Basterebbe però osservare il rendimento dell’asso argentino con la propria nazionale per farsi un’idea più precisa di quanto importanti sono i suoi compagni di squadra blaugrana.

PLAYMAKER- Un regista, di quelli che dirigono fili dell’orchestra di una squadra, è merce preziosa. Chi ce l’ha, tenta di trattenerlo ad ogni costo, o nel peggiore dei casi, lo vende a peso d’oro. Così ha fatto il Tottenham, che lo scorso anno riuscì a tenere Luka Modric nonostante  la corte serrata del Chelsea, ma che quest’estate ha ceduto all’offerta del Real, assecondando il desiderio del giocator di far parte di una grande, ed intascando oltre 30 milioni di sterline. Grottescamentte la scorsa stagione Andrè Villas-Boas era seduto sulla panchina del Chelsea, mentre quest’anno è in carica come manager del Tottenham.
Non sappiamo se l’avvallo alla cessione di Modric da parte di AVB, sempre che ci sia stato,  è stato dettato da motivazioni aziendalistiche – il presidente degli Spurs, Levy era ansioso di fare “cassa” con l’asso croato –  sta di fatto che adesso il rampante allenatore portoghese dovrà ricreare quasi completamente il reparto di centrocampo, data anche la contemporanea cessione di Rafael Van der Vaart all’Amburgo.

NEW SPURS -Gli ultimi arrivi di Dembélé e Dempsey, uniti a quello di Sigurdsson e la conferma di Adebayor, fanno parte del nuovo progetto AVB, specialmente con l’islandese che dovrebbe assicurare il dopo-Modric nel ruolo di regista. Ma gli ingranaggi, i meccanismi, sono difficili da assorbirsi, anche per un giocatore con grandi capacità tecniche come Sigurdsson. Così il nuovo corso degli Spurs è ancora – pericolosamente – in fase di rodaggio. L’inizio è stato dei peggiori: sconfitta a Newcastle, e due pareggi interni con West Brownich e Norwich, due squadre che sulla carta si dovranno lottare la salvezza, con i “canarini” che alla prima giornata avevano addirittura preso 5 sberle in casa del Fulham. Due punti in tre gare ed un gioco che non convince affatto.

RODAGGIO -Villas-Boas contro il Norwich, complice anche l’assenza di Parker, ha scelto la classica formula con due mediani (Sandro e Livermore) un regista avanzato (Sigurdsson) ed il classico tridente offensivo con Bale e Lennon sugli esterni e Defoe unica punta. Confrontando i due schieramenti non ci doveva essere stato paragone, in realtà il Norwich, con un atteggiamento tattico ordinato, mirato a contenere e ripartire, si è difeso con ordine collezionando addirittura tre clamorose palle gol nel primo tempo contro nessuna degli Spurs. 

PORTE CHIUSE-La risposta a cotanta abulia di creatività è semplice e rispecchia l’atteggiamento in campo dei giocatori del Tottenham: nessuno in grado di prendere l’iniziativa e dettare i tempi del gioco, Sigurdsson più vicino a Defoe che in supporto ai due mediani con il risultato che ad impostare toccava a Sandro o Livermore, due più adatti a tamponare e cucire che a distribuire palloni. La manovra risultava lenta, i passaggi prevedibili e facilmente preda della difesa del Norwich, pronta a ripartire in contropiede. Gli unici sussulti arrivavano da qualche sgroppata di Gareth Bale, ma anche l’asso gallese faticava a trovare spazi per il guizzo vincente.

SPURS PUNITI- Nella riprese AVB gettava nella mischia Dembélé, Adebayor, tirando fuori Sandro e Sigurdsoon modificando il 4-2-3-1 in 4-4-2. Nonostante il vantaggio , ottenuto grazie proprio a Dembélé,  gli Spurs non brillavano ancora, con le pecche evidenziate nel primo tempo alleviate dal parziale vincente, ma non certo curate del tutto. Così a riaprire la ferita ci pensava Snodgrass (vedi video) che firmava il meritato pareggio nel finale, dopo che AVB aveva sostituito Defoe coprendosi con un centrocampista di sostanza come Huddlestone (espulso poi per un ruvido tackle su Howson). 

FUTURO – Per AVB sono già arrivate le prime nubi sul cielo di North London. L’importante esame di riparazione, dopo la disavventura della scorsa stagione sulla panchina del Chelsea, inizia subito in salita. Riportare gli Spurs ai livelli di gioco mostrati nelle ultime due stagioni (o almeno fino allo scorso febbraio) , senza il suo principale attore, Modric, non è una impresa facile, ma se il rampante allenatore portoghese vorrà ottenere qualche successo, questo è il reparto che va modellato al più presto, assieme alla difesa naturalmente dove Gallas e Assou-Ekotto devono trovare quanto prima la giusta forma, vista anche la contemporanea assenza per 4 mesi di Kaboul. Altrimenti, se squadre come il Norwich – onesta formazione, ma destinata alla lotta salvezza –continueranno a portare via punti al White Hart Lane, gli obbiettivi dovranno essere ridimensionati. Per la felicità di Mr Levy….

@JuriGobbini

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