giovedì 6 giugno 2013

Old Firm e tifo casual: le curve infuocate scozzesi

Hooliganism is disruptive or unlawful behavior such as rioting, bullying and vandalism.

 Tifoso scozzese vs Fantozzi (fonte www.ivid.it )

Come in tutta Europa, anche in Scozia il fenomeno degli hooligans prese piede negli anni 80. Ma chi si immagina il popolo scozzese composto solamente da bevitori di whisky con il kilt si sbaglia. In Scozia le rivalità hanno radici profonde, motivate in alcuni casi da settarismo o addirittura da fenomeni di tendenza giovanile. A raccontarlo è il documentario Real Football Factories International (in italiano tradotto Curve Infuocate),  che vede l'attore Danny Dyer incontrare i tifosi di tutto il mondo.

THE OLD FIRM-  A Glasgow, l’ antagonismo fra Celtic  e Rangers – detto Old Firm -va al di là dei confini calcistici. All’inizio del secolo scorso, migliaia di irlandesi di fede cattolica sbarcarono in Scozia e fondarono il Celtic, squadra che andava a contrapporsi all’altro team cittadino, i Rangers i cui sostenitori erano di religione protestante.Tuttavia, all’inizio, i rapporti erano buoni, ma la rivalità iniziò ad esplodere negli anni 20, periodo di crisi economica, dove la maggioranza protestante sfogò il proprio malcontento sulla minoranza cattolica, utilizzando qualsiasi pretesto per attaccarla e discriminarla. 


The Old Firm (fonte www.thesun.co.uk)
Da allora Glasgow è divisa così in due.Anni di rivalità e di scontri, come nel 1980 quando dopo la finale di Coppa di Scozia vinta, i tifosi del Celtic invasero il rettangolo di gioco per festeggiare. Così fecero però anche quelli del Rangers: lo stadio divenne un campo da battaglia.

A fare la differenza è la religione, senza quest’aspetto sarebbe un derby come tanti altri” racconta Jim McTaggart, un ex-ultrà dei Ranger Intercity Firm, nel documentario.

Ma cosa succedeva quando Celtic e Glasgow giocavano fuori casa? Quando un esercito di migliaia di sostenitori invadeva una città, prendendone il predominio di bar, pub e parchi pubblici? Come rispondevano le altre tifoserie?

TIFOSI CASUAL– Negli anni ‘80, con Sir Alex Ferguson in panchina, l’Aberdeen osò sfidare il predominio di Celtic e Rangers. E ci riuscì, vincendo tre campionati fra il 1980 e il 1985. Aberdeen era sulla cresta dell’onda grazie al boom petrolifero degli anni ’70 ma i loro tifosi riuscirono a trovare un sistema alternativo di esternare il loro supporto alla squadra.Prendendo ispirazione da un gruppetto di tifosi del Liverpool, i sostenitori dell’Aberdeen inventarono un modo tutto loro di vestirsi.
Fonte www.sportingkicks.co.uk

Sugli spalti iniziammo a vestirci in modo diverso per distinguerci dai tifosi normali - commenta Bob Carmichael uno dei Aberdeen Soccer Casual  - non andavamo più allo stadio indossando la maglia della squadra, preferivamo metterci una tuta firmata o qualsiasi altro capo sportivo griffato. Noi eravamo gli unici a fare così. Gli hooligans della tifoseria ospite venivano qui vestiti alla vecchia maniera, come tanti skinhead o punk. Sembravano chiedersi chi fossimo!

La moda del “tifoso casual” fu  un fenomeno che nacque ad Aberdeen e che inizialmente le altre tifoserie non vide di buon occhio. Vedendo quei ragazzi con le loro capigliature, i jeans aderenti e le scarpe da tennis, pensavamo Ma chi sono ‘sti froci? - racconta Matt Johnstone del gruppo dei Motherwell Saturday Service - Li trovavamo ridicoli e ci aspettavamo che di fronte a noi se la squagliassero con la coda fra le gambe. Invece erano degli ossi duri.”

I tifosi casual non solo dimostrarono di saper combattere, ma riuscivano a farla franca mimetizzandosi fra la folla comune, mentre quelli vestiti da comuni ultrà erano fermati in continuazione dalla polizia per essere perquisiti. Così anche tutte le altre tifoserie seguirono la moda ed optarono per l’abbigliamento casual. Quando [I tifosi del Motherwell] arrivarono alla stazione di Aberdeen vestiti in quel modo - racconta Jay Allan, degli Aberdeen Soccer Casual - abbiamo provato un certo orgoglio nel vedere che qualcuno ci imitava.”

La gente iniziò a dilapidare soldi per vestirsi.  Anche la polizia fu presa alla sprovvista da quella mania e ci vollero anni per prendere le misure a quel fenomeno di massa.

RISSE e MOLOTOV – Il fenomeno del tifo violento non risparmiò nemmeno Edimburgo, la capitale scozzese. I tifosi dell’Hibernian, gli Hibs Capital City Service (CCS) erano tra i più temuti dell’intera Scozia. Nato dall’aggregazione di numerose bande, il gruppo era famoso per compiere dei veri e propri agguati nelle vie intorno ad Easter Road, sbucando fuori da un pub, o nascondendosi addirittura dietro alberi e cespugli.

A fare da loro spalla c’era anche un gruppo di giovanissimi, gli Hibs Baby Crew (HBC) ed arruolavano ragazzini sotto i 15 anni.  “Eravamo i numeri uno", racconta uno dei membri, Bradley Welsh, che a 14 anni era già stato arrestato ben due volte in seguito a degli incidenti a Dundee ed a Ibrox Park.

Fra le tifoserie di Hibernian ed Aberdeen non correva buon sangue ed ogni volta che arrivava ad Edimburgo il treno dei sostenitori ospiti, i CCS si preparavano alla battaglia. Ci schieravamo come un esercito, con i più forti al centro - racconta Dan Rivers supporter dell’Aberdeen - poi al grido di battaglia di FORZA ABERDEEN partivamo tutti alla carica.”

Una volta dentro non ti puoi tirare indietro - dice invece Derek Dykes, membro dei CCS. - solo quando arrivavano i poliziotti ce la davamo a gambe.” Nel 1985, a seguito di un pestaggio, un tifoso dell’Hibernian, l'allora diciassettenne Raymie Morrel, per poco non rimase ucciso. Tuttavia, il brutto episodio non frenò la violenza. I CCS meditarono la loro vendetta che arrivò puntuale: i tifosi scagliarono contro quelli dell’Aberdeen una bomba molotov. Fu come un avvertimento della serie: “Non toccate più uno dei nostri”.

Proprio al quel difficile periodo sono dedicati alcuni libri, come Hibs Boy: The Life and Violent Times of Scotland's Most Notorious Football HooliganThese Colours Don't Run: Inside the Hibs Capital City Service.

LO STRANO CASO DI DUNDEE –La rivalità fra Dundee United e Dundee FC è sempre stato uno strano esempio, senza dubbio positivo, di come una città riesca a fare condividere due importanti realtà sportive. Gli stadi, il Dens Park (Dundee FC) ed il Tannadice Parl (Dundee Utd) sono praticamente attaccati l’un con l’altro ed i due club hanno in pratica gli stessi tifosi. La Dundee Utility Crew unisce i tifosi di FC e Utd. I primi leader delle tifoserie erano grandi amici e per non scontentare nessuno entrambe le squadre vengono seguite più o meno allo stesso modo.

E quando c’è un derby? “Fra noi non c’è violenza -  commenta Steve McGurk, membro della Dundee Utility Crew - al limite odi la squadra avversaria., ma non i tifosi.” Ma se fra le due squadre di Dundee la rivalità è limitata, l´Utility Crew non é composta certo da agnellini: alcuni membri del gruppo furono arrestati nel 2005 prima della finale di Coppa di Scozia contro il Celtic. All´epoca la polizia fu aiutata dall´uso delle telecamere di controllo.  Non ti staccano gli occhi di dosso,” commenta Paul Hunter dell’Utility Crew “oggi è impossibile fare a botte. Oramai devi andare su una montagna se vuoi organizzare una bella scazzottata.”

@JuriGobbini

N.b: tutte le citazioni ed interviste sono state estrapolate dal documentario Real Football Factories International