domenica 18 novembre 2012

SUNDAY FOOTIE: Chile vs Resto del Mondo

Colourful autumn day in London
LONDON- "Sole, whisky, e sei in pole-position" recitava il Cumenda , intento a godersi il sole sulle nevi  di Cortina d'Ampezzo. Ok, non c'è la neve (ci mancherebbe anche, visto che siamo a Novembre), ed il whisky è rimasto sul bancone del pub (ad essere onesti qualche traccia è ancora presente nell'organismo, dopo il pub crawl di sabato sera...). Per il resto la giornata è perfetta: cielo senza nuvole, foglie cadute che colorano di arancione i prati sempreverdi. Il pallone viene di conseguenza. D'altronde abbiamo giocato sotto scroscianti acquazzoni, non farlo oggi sarebbe un peccato.
Arrivo puntale alle 11 a Regents Park. Dani, brasiliano di Sao Paolo, è già lì che sta palleggiando. Gli altri arrivano alla spicciolata. Fra un passaggio e l'altro, durante il riscaldamento parliamo di calcio sudamericano, della crisi del Colo-Colo, del Corinthians, delle pazzie di Edmundo, dei programmi ambiziosi del Monaco, del reale valore di Ranieri come allenatore, fino ai gol di Ibrahima Toure, che il francese Nico spera che sia il nuovo George Weah (sarà?).
Intanto i cileni oggi sono in larga rappresentanza. Viene così naturale mettere in piedi un Chile vs Resto del Mondo. 5 vs 5 che poi diventa 6 vs 6 visto che arriva a darci manforte Tom, tifoso dell'Arsenal che per un problema alla vista gioca con gli occhiali alla Edgar Davids, mentre dall'altra parte la compagine sudamericana viene riforzata da Abdullah, un arabo che indossa la maglietta del Real Madrid.
I cileni, come previsto, partono forte, portandosi sul 4-1 dopo poco. Il solito Marcelo mette in mostra il suo repertorio di finte e controfinte, nonostante il campo piuttosto allentato. Non potendo contare sull'estro del colombiano Cesar, assente ingiustificato per la seconda domenica consecutiva, fatichiamo più del previsto a recuperare, ma alla distanza riusciamo a colmare il gap. All'una in punto siamo 10 pari.
Golden Goal? Ok. Vince chi segna per primo. I cileni attaccano. Un paio di rimpalli maledetti mettono Abdullah nelle condizioni di tirare, a pochi metri dalla porta. E' gol quasi fatto.  Vado in scivolata nel tentativo di contrastarlo. Fosse capitata a Marcelo, mi avrebbe lasciato andar giù, fintando il tiro, per poi segnare a porta vuota. L'arabo invece colpisce di prima intenzione, ma io riesco a respingere, seppur con il pugno. Anche se involontario, sarebbe fallo di mano. Handball. Il pallone è sempre lì. Mi rialzo di scatto e rilancio l'azione. Pare che nessuno si sia accorto di nulla. Abdullah sembra dire qualcosa, ma non viene cagato di striscio. I cileni continuano a giocare. Faccio la gatta sorda. Keep going. La palla è adesso dall'altra parte. Nico tocca per Kieran, il quale fa il velo per Tom: stavolta è gol. Per noi. Well done, guys

@JuriGobbini

domenica 4 novembre 2012

SUNDAY FOOTIE IN NOVEMBRE? Yes, we can !!

Regents Park - London
LONDON-Facile andare a giocare a pallone quando è caldo, c'è il sole ed i prati inglesi sono perfetti e siete circondati da sgargianti fanciulle che gironzolano nei vari parchi della capitale. Più difficile è farlo in pieno Novembre, dove il campo è una poltiglia, piove a dirotto ed al giro non c'è la benché minima traccia di milfs.

GOING or NOT GOING? -Il tintinnio della pioggia sulla finestra scandisce i pigri movimenti post-sveglia. L'apertura della tenda mi svela quello che stavo temendo da ieri: cielo grigio e pioggia. Che volevo pretendere? Siamo a London, ed è Novembre. Qui piove anche ad Agosto, figuriamoci adesso. Avevo appuntamento con Kieran e i suoi amici alle 11, ma  titubante sul da farsi  sono tentato di inventarmi qualche scusa e dargli buca. Ma lui mi anticipa.


Muddy football boots
LET'S GO- We are going at 12. Same place. Any weather. Il messaggio è chiaro. La pioggia non ferma il calcio.  Ok see u then. Replico io. Pronti via: borsa dell'Arsenal, felpa della Ssd Po'Bandino , panni di ricambio e lunch-bag per lo spuntino post-match. C'è tutto. Mancano solo le scarpette. Ho quelle da calcetto, ma usarle significherebbe trovarsi col culo a terra in qualsiasi occasione o rischiare tibia e perone ad ogni contrasto. Via allora da Sports Direct per l'acquisto last-minute. £20 per un paio di Adidas è un prezzo accettabile. Chiedo alla cassiera di togliermele dalla scatola. Lei tutta sorpresa dalla mia richiesta mi dice che poi non le posso riportare indietro per cambiarle. Beh, non credo proprio che anche se avessi la scatola le vorrebbero indietro dopo oggi pomeriggio.


PRIMO MATCH- Arrivo puntuale a mezzogiorno spaccate. A parte qualche dog-walker, Regents Park sembra deserto. L'inverno è alle porte ed non è più tempo per picnic o gite domenicali. Kieran e gli altri tizi si sono aggregati ad un match in corso. Entro pure io. Il livello tecnico non è eccelso. In compenso abbiamo le portine (alte 1 mt), anche se i portieri sono "volanti" e non possono utilizzare le mani. La mia squadra è composta maggiormente da francesi. Dall'altra parte vi sono inglesi più due cileni che fanno intravedere qualcosa del loro repertorio sudamericano. Dopo un paio di tunnel beccati arriva però il momento di rinnovare i tacchetti. Entrata dura e decisa, pallone soffiato e via al contrattacco. Il cileno zoppica leggermente, nel contrasto ho preso anche lui naturalmente. 
"Perdon hombre.  Todo bien?" Chiedo, sincerandomi dell'accaduto. "Si todo bien, amigo." Mi fa lui.  La gara è abbastanza squilibrata. La squadra avversaria ci lascia attaccare e poi riparte in contropiede. I francesi hanno poco mordente e scarso senso tattico. Inoltre, portiere "volante" significa che nessuno è in porta, così ogni contrattacco causa un pericolo, perchè rimaniamo 2 vs 2 o addirittura in inferiorità.  Basta che trovano uno spiraglio per tirare che è gol assicurato. Mi piazzo dietro, cercando di tappare le falle, ma non basta. Soccombiamo. Fortunatamente, la maggior parte di loro deve andare via. Rimaniamo allora in 5. Così rompiamo le righe ed andiamo a cercare un'altro gruppo.

SECONDO MATCH- Il bello di queste partite è che giochi con un casino di persone differenti. Il brutto è che non mi ricordo mai e poi mai i nomi di loro. "Hi, i'm Jack, how you doing? you right?" "Hi, i'm Mick, nice to meet ya!" "Juri? you from Russia?" Quante volte ho sentito queste frasi. Ma, a meno che non hanno qualche nome o qualche particolarità  (tipo Emre un gigante turco che giocava con la maglia dell'Inter o Mario un nigeriano con orecchino e il taglio di capelli alla Balotelli - anche se dubito che si chiami realmente Mario), è impossibile che mi ricordo i nomi. Così a parte Kieran (perchè memorizzato sul cellulare) gli altri per me sono Fella, MateRadamel Falcao. Già abbiamo anche un colombiano fra di noi. E' il nostro pezzo pregiato anche se i campi autunnali (e compagni non all'altezza) lo limitano un pò. Da rivedere con la bella stagione. Nel frattempo incontriamo un gruppo di inglesi che si stanno cambiando. Ci uniamo a loro. Sono tutti sopra la trentina, qualcuno anche oltre i 40 e c'è anche una donna fra di noi. Ma almeno adesso le squadre sono equilibrate.
 Girls and Lacrosse (www.blackheathlacrosse.co.uk)
Intanto il fango sta sempre di più colorando di marrone la mia maglietta del Real-Madrid. Alla prima azione gli avversari buttano un cross alto nel mezzo, la palla sarebbe la mia, ma il portiere urla : "Keepeeeeeer !!!" Mi scanso, ma lui mi prende in pieno pestandomi il piede. Naturalmente ha mancato la palla così che Falcao prende la mira e tira rasoterra. Il portiere è fuori causa. Mi tuffo in spaccata e con la punta del piede metto la palla in angolo, ma rimango intrappolato nella melma. "Good save, man!" mi dice il tipo con la shirt del Sunderland aiutandomi nel tirarmi su. Adesso la mia maglia (e la faccia) è del tutto marrone. Penso: Chi me l'ha fatto fare? 
Poi mi giro e vedo che sullo spazio verde adiacente al nostro, hanno messo in piedi  una partita. Vi sono ragazze e ragazzi, ognuno con un retino in mano. 
"Are they catching butterflies?" chiedo ai miei compagni di squadra, suscitando sorrisi. Certo che no, ma voglio sapere che stanno combinando laggiù. 
"No. They play Lacrosse."
Ah. Capito. Lacrosse (e che cavolo è?). Beh, qualsiasi cosa sia, meglio il fango e le mie scivolate.

@JuriGobbini