Da quando è arrivato in
Inghilterra, Balotelli è stato una manna per la stampa inglese, sempre pronta a
ratificare ogni sua scappatella, un nuovo taglio di capelli, una sua litigata
con i compagni, o sua stravaganza, in campo e fuori.
Balo qua, Balo là,
sbattuto in prima pagina dai vari Telegraph, Daily Mail, Daily Star.
Ma se il calciatore
italiano, a 22 anni, è poco più che un ragazzino, John Terry, di dieci anni più
grande, è invece un adulto maturo, con tanto di moglie e figli. Ma come il
nostro Balotelli, anche il capitano del Chelsea è uno che di guai gliene
capitano spesso.
GIOVENTU’ -A parte alcune
mattate tipiche da ventenne inglese, fatte assieme ad alcuni compagni di
squadra, come le prese in giro ai sconvolti turisti americani all’aeroporto di
Heathrow (era l’11 settembre 2001), l’ aver attaccato un buttafuori di un
Nightclub con una bottiglia, aver urinato in un bicchiere di birra, sempre in
un locale notturno, ed aver parcheggiato la sua Bentley in un posto riservato
ai disabili, John Terry sembrava aver raggiunto finalmente la maturità, al
punto tale che le fasce di capitano di Chelsea e Inghilterra erano saldamente
strette nel suo bicipite.

“Chelsea
captain John Terry has lost the air of invincibility” aveva intitolato il
Telegraph nel gennaio 2010. Ed infatti Fabio Capello gli
tolse la fascia di capitano della nazionale, anche se JT riuscì comunque a non
farsi condizionare troppo ed in campo mantenne il suo solito rendimento,
vincendo, sotto la guida di Carlo Ancellotti, Premier League e FA Cup.

LA RISPOSTA SUL CAMPO -Dopo
l’ennesimo scandalo, e il momento non felice del Chelsea, per Terry l’unico
modo per cancellare le proprie disavventure era tornare a giocare come il vero
JT, per salvare una stagione partita male e per prepararsi al meglio ad Euro
2012. E proprio grazie ad alcune sue prestazioni “monstre” che il Chelsea era
riuscito ad arrivare alle semifinale di ritorno di Champions League con il
vantaggio dell’1-0 nella partita d’andata. La Champions che pesa come un
macigno sulle spalle del capitano dei blues, che nell’unica finale disputata
(contro il Manchester Utd a Mosca nel 2008) fallì il rigore che avrebbe potuto
regalare la tanto agognata coppa.
NIENTE MONACO -Ma
stasera, Terry si è trasformato di nuovo dal Doctor Jekill della partita d’andata
nel più sciagurato dei Mister Hyde: calcio senza senso da tergo a Sanchez con
palla lontana e cartellino rosso, il
quale, oltre ad lasciare il Chelsea ad agonizzare contro il Barcellona in
inferiorità numerica, lo estromette di fatto dalla finale di Monaco. Dopo l’ennesimo
disastro, perché allora non chiamarlo BaloTerry?