martedì 24 aprile 2012

ADESSO CHIAMATELO BALOTERRY



Da quando è arrivato in Inghilterra, Balotelli è stato una manna per la stampa inglese, sempre pronta a ratificare ogni sua scappatella, un nuovo taglio di capelli, una sua litigata con i compagni, o sua stravaganza, in campo e fuori.
Balo qua, Balo là, sbattuto in prima pagina dai vari Telegraph, Daily Mail, Daily Star.
Ma se il calciatore italiano, a 22 anni, è poco più che un ragazzino, John Terry, di dieci anni più grande, è invece un adulto maturo, con tanto di moglie e figli. Ma come il nostro Balotelli, anche il capitano del Chelsea è uno che di guai gliene capitano spesso.
GIOVENTU’ -A parte alcune mattate tipiche da ventenne inglese, fatte assieme ad alcuni compagni di squadra, come le prese in giro ai sconvolti turisti americani all’aeroporto di Heathrow (era l’11 settembre 2001), l’ aver attaccato un buttafuori di un Nightclub con una bottiglia, aver urinato in un bicchiere di birra, sempre in un locale notturno, ed aver parcheggiato la sua Bentley in un posto riservato ai disabili, John Terry sembrava aver raggiunto finalmente la maturità, al punto tale che le fasce di capitano di Chelsea e Inghilterra erano saldamente strette nel suo bicipite.
LOVE AFFAIR-Nel 2008 qualche disavventura di famiglia, come il padre che spacciava cocaina e la madre sorpresa a rubare in un supermercato. Poi, a fine 2009 erano arrivate le accuse, da parte del giornale News of the World, di aver chiesto 9000 Euro per un tour guidato all’interno del centro sportivo del Chelsea. Ma il bello (o per meglio dire il brutto) doveva ancora venire visto che da lì a poco sarebbe scoppiato lo scandalo sessuale che lo vedeva coinvolto, assieme a Vanessa Perroncell, all’epoca  fidanzata dell’ex compagno di squadra (ed ex amico) Wayne Bridge. La notizia della love story aveva fatto vacillare, e non di poco, il suo matrimonio. 
“Chelsea captain John Terry has lost the air of invincibility” aveva intitolato il Telegraph  nel gennaio 2010. Ed infatti Fabio Capello gli tolse la fascia di capitano della nazionale, anche se JT riuscì comunque a non farsi condizionare troppo ed in campo mantenne il suo solito rendimento, vincendo, sotto la guida di Carlo Ancellotti, Premier League e FA Cup.
LE ACCUSE DI RAZZISMO -Nella stagione seguente, Terry, ritornò in possesso della fascia in nazionale. Ma quando tutto sembrava essere ritornato al suo posto Terry ricasca in un altro scandalo, stavolta non sessuale, ma  razziale. Durante Qpr-Chelsea dell’Ottobre 2011, stando alle dichiarazioni di Anton Ferdinand, a Terry sarebbero scappate paroline non troppo dolci nei confronti dello stesso Ferdinand jr. Così è partita la macchina investigativa, con un processo che emetterà il suo verdetto solo in estate, anche se l’opinione pubblica ha condannato il comportamento di Terry accusandolo di razzismo. Pur senza una sentenza che stabilisca la verità , anche la Federezione Inglese ha preso le distanze, imponendo che a Terry fosse tolta ancora la fascia di capitano, controversia che ha portato poi al divorzio fra FA e Fabio Capello.
LA RISPOSTA SUL CAMPO -Dopo l’ennesimo scandalo, e il momento non felice del Chelsea, per Terry l’unico modo per cancellare le proprie disavventure era tornare a giocare come il vero JT, per salvare una stagione partita male e per prepararsi al meglio ad Euro 2012. E proprio grazie ad alcune sue prestazioni “monstre” che il Chelsea era riuscito ad arrivare alle semifinale di ritorno di Champions League con il vantaggio dell’1-0 nella partita d’andata. La Champions che pesa come un macigno sulle spalle del capitano dei blues, che nell’unica finale disputata (contro il Manchester Utd a Mosca nel 2008) fallì il rigore che avrebbe potuto regalare la tanto agognata coppa.
NIENTE MONACO -Ma stasera, Terry si è trasformato di nuovo dal Doctor Jekill della partita d’andata nel più sciagurato dei Mister Hyde: calcio senza senso da tergo a Sanchez con palla  lontana e cartellino rosso, il quale, oltre ad lasciare il Chelsea ad agonizzare contro il Barcellona in inferiorità numerica, lo estromette di fatto dalla finale di Monaco. Dopo l’ennesimo disastro, perché allora non chiamarlo BaloTerry?